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18 PARTE PRIMA
  Dille ch’io sono amante,

  Ma che son vincitor;
  Che adoro il suo sembiante.
  Ma tema il mio furor;
  Che posso, e voglio.
  Dille che a mia grandezza
  Sua femminil fierezza
  È lieve scoglio1).

SCENA III.

Aristide e Carino.

Carino. Oh maledetto intrico!

Aristide.   A me quel foglio.
Carino. No, per amor del Cielo,
La mia vita è in periglio.
Aristide. Servo indegno, infedel, con questo ferro
Esanimarti io voglio2.
Carino. Per pietade la vita, eccovi il foglio.
Aristide. Infelice, che intesi!3
Ama la sposa mia Xerse crudele,
E con la forza ardisce
Violentarla il superbo! Eterni Dei,
Giuro di vendicar gli oltraggi miei.
  Con questa spada
  Farò che cada
  L’empio inumano,
  Barbaro re.
  Voglio svenato
  Quel dispietato,
  Che levar tenta
  La sposa a me.

  1. Segue nell’ed. Valvasense: Dille etc.
  2. Manca questo verso nelle edd. Tavernin, Olzati e Zatta; e dopo ferro seguono dei puntini.
  3. Nell’ed. Valvasense c’è qui, e dopo superbo, l’interrogativo.