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242 | ATTO PRIMO |
Bertoldo. Queste sono pazzie della città.
Quando s’incontrano
Per la città,
Servo umilissimo,
Padron carissimo,
Il Ciel la prosperi
Con sanità;
E nel cor dicono,
Possa crepar.
Tutti si abbracciano,
Tutti si baciano,
E si vorrebbero
Tutti scannar.(parte
SCENA V.
Il Re ed Erminio.
Re. Non mi spiace costui. Felice il mondo,
Se parlasse ciascun con libertà.
Povera verità da noi sbandita!
Eccola in questa parte erma e romita.
Deh procurate, amico,
Che a me torni Bertoldo, e seco venga
Tutta la sua famiglia.
Erminio. Anco Menghina?
Re. Già s’intende.
Erminio. Sì, sì, capisco adesso,
Povera verità da noi sbandita!
Eccola in questa parte erma e romita.
Re. Ma non crediate già...
Erminio. Son buon amico;
Difendetemi voi dalla regina,
E a’ vostri piedi condurrò Menghina. (parte