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ATTO SECONDO
SCENA PRIMA1.
Gabinetto.
Lindoro e Leonora.
Lindoro. Credetemi, cugina,
Che quel vostro amatore
Quasi stizzar mi fa.
Adesso lo trovai, parlai per voi,
E par che sia pentito
D’aver promesso d’esservi marito.
Leonora. Ei ne ha quasi ragione;
Quel vecchio di mio padre
Vuol maritar la figlia
Senza darle la dote: al giorno d’oggi,
Credemi (sic), non è in uso
Le figlie maritar per il bel muso.
Voglion esser quattrini in quantità,
Ricchezze e non beltà si stima adesso.
Un tempo il nostro sesso
Era più rispettato,
Ora sono le donne a buon mercato.
Basta, m’informerò con la maestra,
Che in queste cose sono innocentina,
Di naturale poi bonin bonina2.
Son tenerina,
Son ragazzina,
Senza maestra
Non mi so movere;
Perchè son semplice