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ATTO SECONDO

SCENA VII.

Aria di Rosmira.

  Destrier che all’armi usato

  Fugge dal chiuso albergo,
  Scorre la selva, il prato,
  Agita il crin sul tergo,
  E fa co’ suoi nutriti
  Le valli risuonar.
  Ad ogni suon che ascolta
  Crede che sia la voce
  Del cavalier feroce
  Che l’anima a pugnar.

SCENA IX.

Ergasto solo.

  Giovani cari amanti,

  Tanti sospiri e pianti
  Perchè in amor spargete?
  Stolti, un gran ben credete
  Quello che ben non è.
  S’ei fosse vero bene,
  Gioia darebbe e pace,
  E tanti affanni e pene
  Non porteria con sè.