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ATTO TERZO.

SCENA I1.

Stanze.

Doralba, Rosmira, Ergasto.

Doralba. Caro Ergasto, scusatemi,

Tutto quel che potrò, farò per voi;
Penso ad altro per or.
Rosmira.   Ma che pensate?
Chetati, se lo vuoi. Ho già risolto;
E cotesto Belfiore,
Che da voi si disprezza,
Forse qualche bellezza
Più rara ancor ritroverà.
Ergasto. La trovi2,
Purché resti Rosmira alla mia fede.
Rosmira. Troverà l’amor mio qualche mercede.
Doralba. Vi parlo chiaro, Ergasto. Io prima intendo
Di maritarmi, e poi
Otterrete Rosmira.
Non voglio che si dica,
Che una sciocca sia stata
Sposa avanti di me, che, senza vanto,
Ho spirito, e non son di lei men bella.
Rosmira. (Oh cecità!)
Doralba.   Soffrite, è assai migliore,
Quando costa un piacer qualche dolore.
  Tra l’affanno il mio core smarrito,
  Palpitando, penando d’amore,
  Sperare, temere, risolver non sa.

  1. Le tre prime «cene di questo atto furono soppresse nella Maestra di scola.
  2. Nel testo: la ritrovi.