Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/210

202 ATTO SECONDO

SCENA XI1.

Drusilla, poi Leonora, poi Belfiore.

Drusilla. Giovinotti, vedete

Come i vecchi da noi trattati sono.
Finché godete il dono
Di bella gioventù, sposa cercate:
Che se voi aspettate
A maritarvi con il pel canuto,
Piangerete il bel tempo invan perduto.
Leonora. Eh, signora maestra mia padrona,
Favorisca di grazia. Ho inteso dire
Un certo non so che. Di sincerarmi
Son venuta a pregarla.
Drusilla. Io son pronta, signora, a sincerarla.
(Questa frasca mi punge).
Leonora.   Un certo fatto
Raccontato mi fu, ma non lo credo.
Diconmi 2 che mio padre,
Senza alcuna ragione,
Faccia a lei donazione;
Ma ciò creder non puote il mio pensiero.
Drusilla. Eh lo creda, lo creda, è vero, è vero.
Leonora. Come? dispone il padre
Con danno della figlia?
Chi a far ciò lo consiglia?
Drusilla.   Il proprio core.
Leonora. Dite piuttosto il vostro finto amore.
Tutto so, signorina;
Ma innanzi domattina
Domanderò giustizia,
Scoprirò la malizia,

  1. Il principio di questa scena fu conservato nella Maestra di scola (Verona, 1749). atto II, cc. 4; e il resto, con lievi varianti, nell’ultima scena dello stesso atto.
  2. Ed. di Verona: Dicono.