Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/200

192 ATTO SECONDO
  Per le strade ognor si sente

  Illustrissimo di qua,
  Illustrissimo di là,
  Ma la fame li tormenta,
  Ma si stenta, e non si sa.
Belfiore. Orsù, risoluzione.
Mi piace il vostro spirito;
Io non parlai per gioco.
Su, datemi la mano.
Drusilla.   Adagio un poco.
Così tutto ad un tratto?
Vuò che prima facciam un qualche patto.
Belfiore. Dite su, che v’ascolto.
Drusilla. Sapete, io non ho dote.
Belfiore. Lo so, ma non importa.
Drusilla. Voi siete un po’ vecchietto.
Belfiore. Sì, ma senza difetto.
Drusilla. La morte può venire.
Belfiore. Tutti dobbiam morire. _
Drusilla. Ma se morite voi, che farò io?
Belfiore. Vi farò donazion di tutto il mio.
Drusilla. Va ben, ma dopo morte
Non la potrete far; fatela adesso.
Belfiore. Gran drittura del sesso!
Dunque tutto interesse è il vostro amore?
Drusilla. Caro signor Belfiore,
La donna ama ed apprezza
O gioventù, o ricchezza;
Se giovine non siete,
Senza che parli più, voi m’intendete.
Belfiore. Cara, avete ragione,
Vi farò donazione,
Tutto a voi lascierò l’argento e l’oro.
Drusilla. (Ed io lo goderò col mio Lindoro).
Belfiore. Ma chi è quella fanciulla,