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176 ATTO PRIMO
Che lo conosco appieno,

Con rispetto e con stima
Vi consacro quel cuor che chiudo in seno.
  Vedrai che son fedele,
  Vedrai che non t’inganno;
  Non posso, oh dio! l’affanno
  Nel seno più celar.
  Amante, è ver, son io,
  Ma fido l’amor mio
  Pace non sa trovar. (parte

SCENA VI.

Ergasto solo.

La vedova Doralba, che pretende

D’avere un grande spirito, in mancanza
Di giovinezza e di beltà, vorrebbe
Un marito novello;
Avvilisce perciò della nipote
Ogni pregio più bello.
Io che Rosmira adoro,
Doralba adulo, e questo
Per vagheggiar l’amata è il mio pretesto;
Ma lieto esser non posso. Ha già Doralba
Promessa la nipote
Ad un certo Belfiore,
E contrari mi son la sorte e amore.
  L’alma gelar mi sento,
  Sento mancarmi il cor:
  Oh che crudel momento!
  Che sfortunato amor!
  Questo è un morir d’affanno
  In sì penoso stato;
  Quelli infelici il sanno,
  Che van penando ognor. (parte