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LA CONTESSINA | 137 |
Codesto consiglio
La madre mi dà:
Lo sposo di qua,
L’amico di là.
Ma poi, se pretende,
L’amico sen va,
Ma nulla s’offende
La bella onestà.
Il viver del mondo
Sì facil non è.
Conoscer il fondo
Del core si de’.
Talor dalla gente
Sparlando si va;
E pur innocente
La tale sarà. (parte
SCENA V.
Gazzetta e Lindoro.
Gazzetta. La parla ben, la parla ben da seno.
Lindoro. L’ira più non raffreno.
Tu, mezzano briccone,
Tu le lettere porti alla contessa?
Gazzetta. Cossa voleu saver, sior canapiolo1,
Sior scartozzo de pevere muschià2?
Via, cavève de qua, se no ve zuro,
Che ve batto la panza a mo tamburo.
Lindoro. Ah temerario, a me? (mette mano
Gazzetta. Se catteremo.
Voi su la schena scavezzarte3 un remo. (parte