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LA CONTESSINA 135
  Desio di vendicarmi;

  Ma poi sì poco saggio
  Non son di cimentarmi;
  Son io fra il sì e il no1.

SCENA III.

Cortile del Conte.

Contessina e Gazzetta.

Contessina. Presto, parla; che vuoi?

Gazzetta.   La lassa almanco
Che chiappa un po de fiao!
Contessina.   Spicciati; offendo
L’alta mia nobiltà, se lungamente
Mi trattengo a parlar con bassa gente.
Gazzetta. Se no la vuol parlar con zente bassa,
Sotto le scarpe metterò i ponteli2,
O la vaga a parlar coi campanieli 3.
Contessina. (Che temerario!)
Gazzetta.   Se la se contenta,
Gh’ho un non so che da darghe.
Contessina. E che?
Gazzetta.   Ho paura
Che in collera la vaga.
Vorla4, patrona mia, che ghe la daga?
Contessina. (Mi fa rider costui). Ma ch’è mai questo?
Che dar mi vuoi?
Gazzetta.   Un sior tutto farina
Da portarghe el m’ha dà sta letterina.
Contessina. Una lettera a me? Non la ricuso,
Se un principe l’ha scritta;
Ma se qualche plebeo l’avrà vergata,
Ad esso tu la renderai stracciata.

  1. Zatta: fra il sì ed il no.
  2. Puntelli.
  3. Campanili.
  4. Fenzo e Tevernin: vuola.