Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/133


LA CONTESSINA 125
La marchesa Fracassi, indi m’attende

La principessa dell’Orgasmo. Io devo
Poi visitar la cavaliera Altura,
Indi dalla duchessa mia cugina
Andavo a terminar questa mattina.
Lindoro. Se mi date licenza,
Vi servirò da queste gran signore.
Contessina. Oh caro marchesin, mi fate onore.
Lindoro. Ecco la man.
Contessina.   Scusate, è netto il guanto?
Lindoro. Lo misi appunto adesso.
Contessina. Da vero? Io vi confesso,
Che se toccassi un guanto poco netto,
Mi sentirei tutto sconvolto il petto.
Lindoro. Che cosa delicata!

SCENA V.

Il Conte e detti

Conte.   Oh! contessina,

Che fate qui?
Contessina.   M'inchino al conte padre.
Diverse dame a visitar stamane
Impegnata son io.
Conte.   Ma come a piedi?
Contessina. La gondola non v’è; disse Gazzetta
Ch’ella è a conciar.
Conte.   Ebben, restate in casa.
Inarcheria Venezia
Stupefatta le sue liquide ciglia,
A piedi rimirando una mia figlia.
Che ne dite, marchese?
Lindoro.   Anch’io l’approvo.
Non è dover.