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PARTE SECONDA.
SCENA PRIMA 1.
Rosalba sola con un foglio in mano.
Rosalba. Oh benedetto foglio I
Ti bacio, ti ribacio 2, e in te ritrovo
Il mio vero diletto;
Ma Giacinto non viene, ed io l’aspetto.
Questo foglio m’avvisa
Che ammalata mi finga, e ch’egli in breve
Da medico verrà per involarmi.
Con il tutor che mi ama,
Devo fingere ancor genio ed affetto.
Già il finger nella donna
È usanza, e non difetto.
Ma già vien Triticone;
Or del foglio ritorno alla lezione. (siede
SCENA II.
Triticone e detta.
Triticone. Rosalba dilettissima,
Ditemi, come state?
Rosalba. Ohimè che male!
Triticone. Credetemi, figliola,
Che tutte sono mie le vostre pene.
- ↑ Riproduciamo questa seconda parte quale si legge nelle principali edizioni, Bettanin, Tevernin, Savioli, Zatta ecc.: nella prima stampa della Pupilla (Venezia, 1735, per Alvise Valvasense) appare del tutto diversa, come l’aveva composta l’autore nel 1734. Vedasi l’Appendice.
- ↑ Nelle edd. Bettanin e Moucke è stampato: Ti baccio, ti rlbaccio ecc.