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Matrimonio segreto”, Tricase, 1926, p. 102), nell’80 a Praga (v. libretto presso la Biblioteca Universitaria di Bologna), nell’83 a Dresda (Rolandi e Sonneck), nel ’90 a Cassel (Rolandi), nel ’91 ad Hannover (Rolandi), nel ’94 a Lisbona (Rolandi e Sonneck) e ancora nel 1804 a Milano.

Solo per i curiosi ricordiamo la Vendemmiatrice (Roma, 1765) del giovane maestro francese Grétry (v. libretto presso la biblioteca del Liceo Musicale di Bologna), i Vendemmiatori (Firenze, 1789) del maestro Rutini (farsa in un atto: v. Sonneck) e l’Amor tra le vendemmie (Napoli, 1792), commedia in due atti di Giuseppe Palomba, musicata dal Guglielmi (Scherillo, 451 e Piovano, Rivista Musicale Italiana, XII, 1905, p. 438). Un’opera-comica di Fuzelier, les Vendanges de Champagne, fu cantata a Parigi nel 1724; ma anche les Vendanges di Dancourt, nel 1694, erano in parte accompagnate dalla musica. Altre vendemmie, musicate sulla fine del Settecento in Germania, cita Rolandi: per altre, musicate in Francia, v. Clément et Larousse, Dictionnaire lyrique ecc., Paris, 1897. Passiamo poi sotto silenzio i balletti.

Anche la Vendemmia del Goldoni sfuggì agli studiosi: forse la prima menzione si trova nel manoscritto inedito dell’Ademollo sui teatri di Roma, ora presso la Nazionale di Firenze. Alberto Cametti ne diede notizia al Maddalena nel 1901, e la ricordò l’anno dopo nello scritto intitolato Critiche e satire teatrali romane del Settecento (estratto dalla Rivisla Musicale Italiana, 1902, nota a p. 6). Nel 1902 ne fe’ pure cenno il Musatti ne’ suoi appunti bibliografici su I drammi musicali di C. Goldoni (estratto dall’Ateneo Veneto, p. 33), ma sbagliò dicendolo “dramma giocoso in tre atti”. Vedi inoltre G. Pavan, Il Teatro Capranica ecc.. nella Rivista Musicale Italiana, XXIX, 1922, p. 435. Anche di questo Intermezzo si dimenticò del tutto il Goldoni, sì che fu trascurato dagli editori delle sue opere giocose, dal Savioli, da Guibert e Orgeas, dallo Zatta stesso, e ne ignorò l’esistenza lo Spinelli. Il libretto consultato dal maestro Cametti apparteneva al dottor Bonamici; e oggi sta nella raccolta del bibliografo livornese presso la biblioteca Marucelliana di Firenze: dalla Direzione della Marucelliana, a cui porgo vivissime grazie, ne ottenni il prestito per la ristampa nel presente volume.

Fu questo l’ultimo degli Intermezzi di Carlo Goldoni. Ormai la moda delle farsette era cessata, mentre sui teatri musicali trionfavano le opere giocose o commedie in musica, e per gli intermezzi servivano e furoreggiavano i balli. È vero che al Goldoni si attribuirono pure le Donne redicole e lo Sposo burlato, ma nè l’una nè l’altra di queste due operette porta nella stampa il nome del commediografo veneziano. Vediamo

LE DONNE REDICOLE | Intermezzi per Musica | a quattro voci | da rappresentarsi nel Teatro | capranica | nel Carnevale dell’Anno 1759. | dedicati | All’Illma ed Eccma Sig. la Sig. Principessa | d. felice | barberini corsini. || in roma mdcclix. | Per Giuseppe e Nicola Grossi.

I personaggi sono Moschina, Macrobio, Vespetta e Tiberio. La farsetta è divisa in due parti o Intermezzi: il primo di 8. e il secondo di 9 scene. ”La Musica è del Sig. Rinaldo di Capua”. Nella lettera di dedica I’impresario Giuseppe Balestra dichiara di essersi posto per la prima volta in sì