Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/531


LA VENDEMMIA 529
Ippolito. La contadina

Dovrò sposar?
Cecchina. Il mio ragazzo
Dovrò lasciar?
Ippolito. Che fare non so.
Cecchina. Lasciarlo non vuò.
Ippolito. Pensiamo, vediamo,
Risolver saprò.
Cecchina. Piano piano il baggiano gabbare saprò.
Ippolito. Orsù, Cecchina mia,
Godiamo in allegria,
Qualcosa un dì sarà.
Cecchina. Sì sì, signor padrone,
Facciam conversazione,
Che un dì si goderà.
Ippolito. Quel viso bricconcello
M’ha fatto innamorar.
Cecchina. Quell’occhio tristarello
Vuol farmi delirar.
(a due Che bel piacer ch’io sento,
Che gioia, che contento.
Mi sento giubilar.

SCENA VII.

Pergolato delizioso in detta vigna.

Fabrizio solo.

  Non son chi sono

  S’io non mi vendico;
  Se quel che medito
  Non seguirà.
  Vuò vendicarmi,
  Vuò sodisfarmi;
  Chi me l’ha fatta,
  La pagherà.