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526 | PARTE SECONDA |
Anch’io d’intorno al naso
Lo stesso gli farò.
(gli tocca il viso con la fronda. Come sopra
Cecchina. Con questa mia spilletta (gli punge una gamba
Quella sottil calzetta
Pian pian puncicherò.
Rosina. Zitta; con questa spina
Una puncicatina
Anch’io donar gli vuò. (come sopra
Cecchina. Oh che piacere io sento.
Rosina. Io crepo dalle risa.
(a due No, che miglior contento
Provare non si può.
SCENA V.
Cecchina, Rosina, Fabrizio che dorme, Ippolito travestito colla spada in mano, ed un Servitore similmente travestito ed armato.
Cecchina. Ancora dorme.
Ippolito. Ora si sveglierà.
Tira de’ colpi, ah.
(Tirando col Servitore, vanno intorno a Fabrizio. Cecchina e Rosina in disparte.
Voglio cavarti il core,
Parati. Ah! sei morto.
Fabrizio. Aiuto, aiuto. (si sveglia, vuole alzarsi e non può1
Ippolito. Ah, ah!
Fabrizio. Cos’è accaduto?
Ippolito. Ah!
Fabrizio. Sono assassinato.
Ippolito. Ah, ah!
- ↑ Nel testo: Puote.