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LA VENDEMMIA | 513 |
Da ieri sera in qua.
Vi giuro in verità, sento ch’io peno
Quando non mangio ogni tre ore almeno.
La fame vorace
Tormento mi dà.
Nel corpo il rumore
Sentite che fa.
Borbotta, tarocca1,
Fa strepito e chiasso,
E dice alla bocca:
Son stanco, son lasso.
Io come un cavallo
Che corre veloce,
Men vado in cucina
Per farlo quietar. (parte
SCENA III.
Ippolito e Cecchina.
Ippolito. Ho fatto un buon negozio
A condurmi costui; se stiamo troppo,
Egli mi mangia vivo.
Cecchina. Serva, signor padrone.
Ippolito. Addio, Cecchina.
Che vuol dir, poverina,
Siete assai fatigata!
Cecchina. Ho lavorato,
Finora ho vendemmiato,
Or venni in questo loco
Col mio padrone a divertirmi un poco.
Ippolito. Brava, brava davver; così mi piace.
Cecchina. Ma voi con vostra pace
Non mi volete ben.
- ↑ Testo: tarrocca.