Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/495


LA CANTARINA 493
Castagna. Ritornerò, e m’impegno,

Che vedrete, signor, se ho dell’ingegno.
Marchese. Concerteremo il modo
Di far quel che ho in pensiero.
Burlar un cavaliere
Impunemente non si dee così:
Vuò di lei vendicarmi.
Castagna. Signor sì.
Cli uomini che han giudizio,
Insegnino alle donne che san fare,
La convenienza e il modo di trattare.
  Se avesser gli uomini
  Miglior cervello,
  Non si vedrebbono
  Con questo e quello
  Le donne fingere
  La fedeltà.
  Ma così va.
  Da noi s’adorano,
  Da noi s’inchinano,
  Ed esse ridono
  Di chi lo fa. (parte
Marchese. Dice bene Castagna. È un servitore
Che intende la ragione;
Ha cervello, e ne sa più del padrone.
Eccola ch’ella viene. Vuò vedere,
Se fa con il Francese
Quel che fè col Tedesco e col Marchese.
Non mi conoscerà. (si mette un naso posticcio
Madama. Chi è, che mi vuole?
Marchese. Un votre servitor
Tres umble de madam de tu1 mon cor.
Madama. Coman v’appelè vu 2?

  1. Così il testo, per tout.
  2. È stampato quasi sempre: .