Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/486

484 PARTE PRIMA
E d’Italia ho veduto oggi il più bello.

Madama. Scherza.
Marchese. Dico davvero.
Madama. Molto tempo
Si fermerà da noi?
Marchese. Sino ch’io viva, io resterei1 con voi.
Madama. Ha moglie?
Marchese. No, madama.
Madama. È libero, signore?
Marchese. Ho libera la man, ma non il cuore.
Madama. E chi mai l’ha legato?
Marchese. Il vostro viso
Ameno, gentilissimo.
Madama. Troppo onore, signor. (s’inchina
Marchese. Servo umilissimo.
Madama. Quando vuol favorir, signor Marchese,
Sarà sempre padrone
D’una sua serva.
Marchese. Sarà frequentata
La casa di madama.
Madama. Non signore;
Non ci vien mai nessuno.
Marchese. (Principio a creder meno). (da sè
Madama. Se voluto
Avessi in casa mia conversazione,
Abbenchè senza merto,
Avrei la prima nobiltà.
Marchese. Sì certo.
Madama. S’ella sapesse esibizion che ho avute!
Marchese. Sì, giustamente.
Madama. M’han voluto dare
Diamanti grossi come noci. Io no:
Regali non ne vuò.
Marchese. Brava davvero.

  1. Testo: restarei.