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LA FAVOLA DE' TRE GOBBI 429
Conte. Io sarò, se il volete1, e cieco, e sordo.

Macacco. Ed io per per fa fa farvi piacere.
Vi farò da ca ca ca candeliere2.
Madama. Andiamo dunque uniti
A cantare e a ballare,
E per divertimento
Venga ognuno a suonar qualche istromento. (parte
Parpagnacco. Sì, vengo, e suonerò
Con Madama gentil quanto potrò. (parte
Conte. Corpo di Bacco, anch’io
Voglio suonar coll’istrumento mio. (parte
Macacco. Ed io pur che che che non son merlotto,
Voglio suo suo suonar il ciffolotto.3 (parte4

SCENA ULTIMA.

Parpagnacco con chitarra, il Conte col violoncello, Macacco con flauto, e Madama con cembalo.

Parpagnacco.   Oh bella cosa ch’è

  L’amar e non temer!
  Che amabile goder5
  In buona società!6
Conte.   Che bell’amar così,
  Senza tormento al cor!
  Oh che felice amor,
  Che gusto ognor mi dà!7
Macacco.   Ca ca ca caro amor,
  Be bella libertà!

  1. Occhi: se volete.
  2. Occhi: E per farvi piacere - Vi farò anch’ lo da ca ca candeliere.
  3. Occhi: Ed io pur che non sono me merlotto - Voglio suonare il ci ci ciffolotto.
  4. Nelle edizioni precedenti all’ed. Zatta, non essendovi la divisione in scene, segue la didascalia: Esce Parpagnacco colla Chitarra.
  5. Occhi: Oh che felice amor.
  6. Nelle vecchie edizioni segue la didascalia: Esce il Conte col Violoncello al collo.
  7. Nell’ed. Occhi mancano questi due versi. Nelle vecchie edd. segue la didascalia: Esce Macacco con un Flauto.