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410 PARTE PRIMA
Parpagnacco. Mi manca... Io dirò... una bella moglie.

Madama. Ritrovarla conviene1; una tal donna
Sarà ben fortunata.
Se la trovi, signore.
Parpagnacco.   Io l’ho trovata.
Madama. E chi è mai? E chi è mai? Sarà sicuro
Giovine, com’è lei, graziosa e bella.
Parpagnacco. Lo volete saper? Voi siete quella.
Madama. Io? davvero! Lo credo? Oh me felice!
Oh che sorte! Oh che grazia! Oh che contento!
Quasi impazzir2 dall’allegria mi sento.
(Se mi credi, minchion, la sbagli affé.
Voglio la borsa tua, non voglio te).
Parpagnacco. Questa vostra allegrezza
M’empie il cor di dolcezza;
Sudo, smanio, e deliro3;
Rido per il contento, e poi sospiro.
  Quegli occhietti belli, belli,
  M’hanno fatto innamorar;
  Quei labbretti4 cari cari,
  Mi potrebber consolar.
  Quel ch’io vedo, e ch’io5 non vedo,
  Mi fa sempre sospirar.
  Occhi vezzosi,
  Labbri amorosi,
  Via non mi fate6 più delirar.
  Di penar son ormai stracco,
  Del mio mal chiedo pietà.
  Il marchese Parpagnacco
  Di Madama ognor sarà.
  Sì, vezzosetta,
  Cara, caretta,

  1. Ed. Occhi: convien.
  2. Nel testo: Quas’impazzir.
  3. Occhi: smanio, deliro.
  4. Nelle più vecchie edizioni: labretti: e più sotto: labri.
  5. Occhi: e che.
  6. Occhi: Ah non mi fate.