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AMICO LETTORE.
A mia benemerita Signora Nonna1, quand’io ero bambino, mi raccontava delle Novelle, o siano Fole, che in Veneziano si dicon Fiabe. Fra l’altre mi raccontò parecchie volte quella bellissima de’ Tre Gobbi, che poi mi è sempre restata in mente, e che ora ho scelta per argomento del presente Intermezzo. Questa Novella, o sia Fiaba, dovrebb’essere a tutti nota, poichè quasi da tutti si rammemora, allora specialmente che non avendo in pronto materia, su cui ragionare, suol dirsi: "Raccontiamoci quella delli tre Gobbi”. Ciò non ostante, non essendo ella stata in que’ tempi da verun valente uomo a perpetua memoria scritta e registrata, si è quasi smarrita la tradizione, conservata felicemente dalla mia sudetta Signora Nonna. Vi è chi ha preteso di ravvivarla2 nelle Novelle Arabe, ma quella non è la legittima, mentre molto prima che uscissero alla luce tali Novelle, passava per bocca delle donne e dei bambini la Favola dei tre Gobbi. Mi diceva dunque la buona Vecchia così: "Era una volta una certa Donna, chiamata Vezzosa, della quale erano innamorati tre Gobbi; e così..." Ma che occorre che mi vada faticando a narrarla in prosa, s’ella è già scritta in versi? Chi vuol sapere la Favola dei tre Gobbi, legga il mio Intermezzo; e chi non crede che questa sia la vera, esca fuori con altra tradizione tanto autentica quanto la mia, e mi rimproveri di mendace. Tre Gobbi innamorati di una donna! Oh bella favola! Una donna adesca tre uomini! Oh bella istoria!