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330 PARTE SECONDA
Lesbina. Ma se foste invaghito

Di qualche bel sembiante,
Qual segno gli dareste
D’esser un vero amante?
Anselmo.   Io gli direi:
Madonna, mi piacete,
Son vostro; se volete,
Senz’altri complimenti
Io per moglie v’accetto, ecco la mano.
Lesbina. Piano, signore, piano,
Lo dite in forma tale,
Che sembra a me diretto
Questo cerimoniale.
Anselmo. È vero, io sol per voi ardo d’affetto,
Onde potiam, senz’altro testimonio,
Fra di noi stabilire il matrimonio.
Lesbina. Signor, voi mi burlate.
Anselmo. Giuro per Aristotile...
Lesbina. Oh per amor del Ciel, non bestemmiate!
Ma come così presto
V’invaghiste di me?
Anselmo.   Credo che sia,
Questo che a voi mi lega,
Effetto natural di simpatia.
Lesbina. Ma se l’arbitrio mio
Contro la simpatia fosse uno scoglio,
E amar non vi volessi?
Anselmo. (Questo saria un imbroglio).
Cotanta crudeltade
Io non posso temer nel vostro core;
Diceste che l’amore
È passion natural de’ nostri petti.
Lesbina. Non per tutti gli oggetti.
Anselmo. È forse il mio del vostro amore indegno?
Lesbina. (Or mi convien usar l’arte e l’ingegno).