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320 | PARTE PRIMA |
Anselmo. S’arde per me qualcuna,
Acciò l’ardor non cresca,
Io la consolerò con l’acqua fresca.
Lesbina. Vi vuol altro, signore!
Orsù, mi meraviglio,
Che un uomo come voi dotto e civile,
Dia in un pensier sì vile.
Anselmo. Nella filosofia non v'è precetto,
Che m’obblighi all’affetto.
Lesbina. Se la filosofia dunque obbligasse
Ad amar, amereste?
Anselmo. Io certamente
Farei quel che far deve un uom sapiente.
Lesbina. Dunque aspettate un poco.
A piedi delle scale,
V’è un giovine studente;
Egli provar s’impegna.
Che l’amar una donna
D’un filosofo saggio è cosa degna.
Anselmo. Venga. S’egli lo prova, io vi prometto
Alle fiamme d’amore aprire il petto.
Lesbina. Vinto dalla ragione
Resterete addrittura.
(Soccorretemi voi, arte e natura). (parte
SCENA III.
Anselmo solo.
Che mi voglia provar cosa sì strana!
Sarà forse un di questi
- ↑ Così l’ed. Zatta. Nelle edizioni precedenti: mostrargli.