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LA PELARINA 29


Tascadoro. (Oh infausta somiglianza!

Maledetta lezion!) Io vuò1 riporlo
Nel taschin più nascosto,
Acciò più nol vediate.
Pelarina. Ah prima almen lasciate,
Mio caro Tascadoro,
Ch’io lo contempli: io spero
Consolarmi così per un momento.
Tascaporo. (Ahimè!) No, che il vederlo è più tormento.
Credetemi...
Pelarina.   Ah crudel!
Tascadoro.   Oh Dio! Prendete,
Vostro conforto ei sia; non lagrimate,
Ch’io mi sento morir.
Pelarina.   Voi mel donate?
Tascadoro. Io dissi...
Pelarina.   Grazie, grazie.
Tascadoro.   A contemplarlo...
Pelarina. Sì, sì, per vostro amore
Sempre il contemplerò: come è mai bello!
Come giusto mi va!
Tascadoro.   (Povero anello!
Per me sei morto già).
Pelarina.   Ma che vi turba?
D’esser meco qui solo,
È pur la libertade a voi sì cara.
Tascadoro. Sì. (Mai più solo. Oh libertade amara!
Ma non si perda in tutto). Or Pelarina
Non mi sarà crudele.
Pelarina. (Ecco la mosca che s’accosta al mele).
Mio bel sol, che sereni i giorni miei,
Tu sei pur mio.
Tascadoro.   Sì, sì, mia bella Venere.
Pelarina. Ah caro!

  1. Ed. Tevernin: ; ed. Zatta: vo a.