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306 PARTE TERZA


Secondo il mio bisogno:

Egli non guarda tanto per minuto;
Mediante un buon regalo
Non ha difficoltà di render nullo
Qualsivoglia contratto,
E dir: Non m’arricordo averlo fatto.
Già per li testimoni
Non può aver soggezione;
Legge coi denti stretti, e parla in gola,
Sicch’essi non intendono parola.
Ma Catina non v’è. Stancata forse
Di soverchio aspettar, tornata è a casa.
Attenderò il nodaro,
Indi seco n’andrò per terminare
Il premuroso affare.
Il vivere d’inganno
È mestiero alla moda; ogni nazione,
Ogni arte e professione,
Procura d’ingannar, e tutti sanno
Dar il nome d’industria al loro inganno.

SCENA V.

Catina e Lilla mascherate, e detto 1.

Filiberto. La mia mente sublime

Per sortir facilmente ogni arduo impegno,
Non la cede d’ingegno a chi si sia;
So far il mio mestier con pulizia.
Lilla. (Lo tira per una manica, e lo saluta.
Filiberto. Servo, signora maschera. (La sorte
Oggi mi favorisce).
In che posso servirla? Ella disponga
Del cuor ch’io chiudo in petto;

  1. Nelle edizioni Valvasense e Tevernin, non essendoci divisione in scene, si trova questa didascalia: Vengono Lilla e Cattino, tutte due mascherate, e vanno una per parte a Filiberto.