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LA BOTTEGA DA CAFFÈ | 247 |
PARTE TERZA.
SCENA PRIMA.
Camera da gioco, tavolino con lumi.
Narciso e Dorilla.
Dorilla. Cara pace del mio cor.
Narciso. Amerò sempre ti sola.
Dorilla. Tu sarai mio solo amor.
Narciso. Finalmente xe zonto
Quel zorno benedio.
Finalmente son pur vostro mario.
Dorilla. Giunto è quel dì beato,
In cui felice sorte
Fa ch’io sia divenuta a voi consorte.
Narciso. Vôi giusto che se amemo,
Come fa do colombi,
Ma no voggio però che se becchemo.
Dorilla. Sì, sì, staremo in pace:
Questo è quel che mi piace.
Narciso. Cara man, che me consola.
Dorilla. Cara pace del mio cor.
Narciso. Amerò sempre ti sola.
Dorilla. Tu sarai mio solo amor.
Narciso. Ma gh’ è zente in bottega;
Lasse che vôi vardar. (guarda
Dorilla. Guardate pure.
Narciso. Sangue de mi! l’ è giusto el sior Zanetto.
Ghe vôi far una burla,
Che nol tornerà più.
L’ha domandà ai garzoni si ghe sè;