Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/185

Ranocchio.   Oh se trovassi

Qualche buona occasion!
Melinda.   (Fortuna, aiuto!)
La volete voi bella?
Ranocchio.   Oibò, pensate!
Avrei poco giudizio
A ricever in casa un precipizio.
Melinda. Dunque brutta?
Ranocchio.   Nemmeno.
Saria troppo schifosa.
Melinda. Giovine?
Ranocchio.   Saria vana.
Melinda. Ricca?
Ranocchio.   No, che saria troppo orgogliosa.

          La voglio di volto
               Nè brutto, nè bello,
               Ma che abbia cervello.
               Nè troppo vecchia,
               Nè troppo giovine,
               Nè troppo ricca,
               Nè troppo povera.
               Già m'intendete,
               Così e così.

Melinda. Ditemi in cortesia,

Vostra moglie chi fu?
Ranocchio.   Certa Melinda...
Melinda. Melinda?
Ranocchio.   Sì signor.
Melinda.   Io la conosco.
Ranocchio. Per verità l’amai quanto me stesso.
Mi chiamavo felice
Nella sua compagnia; già destinava
Lasciarla erede universal del mio.
Melinda. (Erede universale? ahi, che ho fatt’io?)
Ranocchio. Mi piaceva il suo volto,