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Orazio. | a due | Oh oh, che sento mai!1 | |
Cecchina. |
Lindora. Mi son quella, furbazzo,
Che t’ha vendù quei abiti
Co ti finzevi d’esser un pitocco,
E quella scagazzera... 2
Cecchina. A me questo? Guidona,
Aspettami che vengo.
Lindora. Vien pur, che za t’aspetto.
Te vói maccar el muso.
Orazio. Presto, presto, fermate.
Cecchina. Eccomi. ’
Lindora. Vien avanti.
Orazio. Vi fate svergognar dagli ascoltanti.
Lindora. Questo qua xe mio mario.
Cecchina. Egli è ancora fratei mio.
Orazio. Tutte due ragione avete.
Che volete?
Lindora. Che ti vegni a star con mi.
Cecchina. Che tu resti voglio qui.
Orazio. | a tre | La volete | mai finir? | ||
Lindora. | La volemio | ||||
Cecchina. | La vogliamo |
Orazio. Meglio è dunque, donne care,
Che torniamo in compagnia.
Lindora. | a due | Con culìa no voggio | star. | ||
Cecchina. | Con colei non voglio |
Orazio. Dunque addio,
Lasciatemi andar.
Lindora. Oe fermève.
Cecchina. Non partite.
Lindora. | a due | Senza vu non voggio | star. | ||
Cecchina. | Senza voi non voglio |