Diamo divertimento.
Oggi non parlo di medicamento.
Cecchina. Che bella vita è quella dei birbanti:
Si gode il mondo a spalle dei baggiani.
Si mangia e beve senza aver contanti,
Ed oggi non si pensa per dimani. (canta
Orazio. Adess’adesso canteremo il resto.
Signori, in questo giorno
D’interesse non parlo.
Questo è l’arcano mio: chi vuol comprarlo?
Costa un ducato al vaso,
Ma viva lor signori,
Più resister non posso:
Vi do per dieci soldi il vaso grosso.
A che serve? A che vale?
Eccovi la ricetta:
Vivifica, purifica.
Fa buona pelle, scalda, scaccia, e sana
Ferite, maccature,
Botte, percosse, calci di cavallo.
È buon per tutti i mali,
E con celerità guarisce i calli.
Quelli che son vicin, lunghin la mano;
Chi è da lontan, mi getti il fazzoletto.
Signori, io vi prometto,
Che sarete contenti.
Oltre l’altre virtudi, io cavo i denti
A suon di campanello,
Meglio che non faceva il Padoanello1.
Lindora. Siori, no ghe credè, che’l xe un furbazzo,
Credème a mi, son vostro patrioto.
Mi son a tutti noto,
Gh’ò posto in Piazza, e gh’ò bottega vecchia,
- ↑ Valvas.: Paduanello.