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LA BIRBA | 151 |
SCENA V.
Orazio, Cecchina e detta ritirata.
Ci fa trovare assieme,
Stiamoci in buona pace.
Cecchina. Signor fratello mio, quel che vi piace.
Di venire con voi non mi ritiro,
E vi starò lieta e contenta ognora,
Purchè assieme con voi non sia Lindora.
Lindora. (Sentì che petulante!)
Orazio. Eh non temete,
Alla moglie scacciata io più non penso:
Vadi 1 pur a cantar le canzonette.
Lindora. (Che razze maledette!)
Orazio. Ce la farem tra noi, cara sorella.
Lindora. (Adess’adesso ghe la vôi far bella).
Orazio. Orsù, montiamo in banco:
Voi col cantar il popolo attraete;
Ed io, come sapete,
Venderò quel vital contraveleno,
Ch’io già composi di farina gialla,
Miele, vitriolo e galla,
Ch’è quel composto che si vende a maca 2
Dai ciarlatani, in nome di teriaca.
Cecchina. Quanto rider io voglio!
Orazio. Andiamo al banco;
Se capitasse un qualche fazzoletto,
Che fosse buono assai,
Mettetelo in saccoccia,
E a chi ve lo cercasse poi, direte
Ch’egli si è perso, ed altro3 non sapete.
Su via, signora Olimpia, a sti signori