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Guglielmi e (Bertoni e Astaritta e Salieri e Sacchini. Per più di venti anni il Goldoni dominò anche nei teatri musicali del Settecento. Molti libretti attirarono tre o quattro compositori, e qualcuno cinque o sei, come vedremo.
A differenza delle commedie, i drammi per musica si stampavano in occasione della prima recita e si ristampavano, com’era costume, ad ogni nuova rappresentazione in altre città, ma sotto il nome arcadico o senza il nome dell’autore, in un testo spesso alterato e deformato stranamente, mutato anche il titolo, a capriccio. Di qui la somma difficoltà, certe volte, di rintracciare e di riconoscere i libretti goldoniani, Merita lode sopra tutti gli studiosi dei melodrammi di Carlo Goldoni il nostro Cesare Musatti, che in questo e nei volumi che seguono ci sarà guida costante e preziosa.
Una prima raccolta delle Opere Drammatiche Giocose di Polisseno Fegejo, Pastor Arcade, cioè di trenta componimenti in quattro piccoli tomi, pubblicò a Venezia lo stampatore Giovanni Tevernin nel 1753, a insaputa, anzi contro la volontà dell’autore, mentre il Goldoni trovavasi a Firenze per la stampa delle sue commedie: una copia fedele uscì a Torino nel 1757, dai torchi dell’Olzati. Più tardi, nel 1770, Agostino Savioli fece uscire a Venezia un’altra raccolta di componimenti giocosi, di cui alcuni nuovi, che si ristamparono pure a Torino (presso Guibert e Orgeas, 1777-78). Finalmente fra il 1794 e il ’95 Antonio Zatta, stampatore veneziano, nella quarta classe della