Orazio. Le vostre pompe e gale...
Lindora. Quel ziogo maledetto...
Orazio. Il vostro praticar gran cavalieri...
Lindora. El vostro morosar con questa e quella...
Orazio. Vostro poco cervello...
Lindora. Vostro poco giudizio...
Orazio. È stata la cagion...
Lindora. Xe stà il motivo...
Orazio. |
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a due |
Del nostro precipizio.
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Lindora
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Orazio. Cosa mai si può
1 far? Vi vuol pazienza
2.
Lindora. Inzegneve pur vu, za mi gh’ò in testa
Una resoluzion bizzara e presta.
Orazio. Mia sorella Cecchina, a cui palese
Ho fatto il caso mio,
Dovria darci soccorso 3.
Lindora. Arecordeve,
Che senza de culìa mi voggio far,
Se da fame credesse anca crepar.
Scufia bon zorno,
Andrien a spasso,
Cerchi, ve lasso,
No fe più per mi4.
Orazio. Anch’io penso di farne una assai bella,
Ma non viene e mi burla la sorella.
Or è meglio ch’io parta,
Che se qualcun mi vede in questa guisa,
Creperà certamente dalle risa.
Io sembro di quelli
Che a mezzo l’estate
Si vedono snelli
Giocare al ballon 5.
- ↑ Valvas.: puol.
- ↑ Valvas.: pacienza.
- ↑ Nella ed. Valvasense e nella cit. rist. la
scena si svolge ora diversamente, come vedesi in Appendice.
- ↑ Zatta: No fe per mi.
- ↑ Forma dialettale: pallone,