Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/122

120

     Per la vita,
     Per la fama,
     Per chi regge.
     Senza lui, che val la legge?
     Lui l’espone al Tribunal.
Le menzogne pone in chiaro,
     E discopre i tradimenti.
     Gl’innocenti
     Esso difende,
     Perchè intende
     Qual’è il bene, e qual’è il mal.
               L’avvocato etc.

Giacinto. Eccovi la scrittura.

Via, signor Triticon, sottoscrivete.
Triticone. Triticon Ballonar, come di sopra.
Giacinto. Per Giacinto Verbani io la confermo.
Rosalba. Io per Rosalba Frangiador l’affermo.
Triticone. Ma non basta così.
Giacinto. Cosa vi vuole?
Triticone. Dev’esser sottoscritta
Di propria man dai due consorti ancora,
E valerà questa scrittura allora.
Giacinto. Desiate ancor questo?
Triticone. Certo, per mia cauzione.
Rosalba. Sarete sottisfatto.
Giacinto. Leggete questa firma, il tutto è fatto.
Triticone. Ma qui già non rimiro
Altra sottoscrizion, che le due vostre.

Giacinto. a due Appunto, Triticon, sono le nostre(si scoprono
Rosalba.
 

Triticone. Oh Ciel, che vedo mai?
Rosalba. Rosalba in me vedete.
Giacinto. In me Giacinto.
Triticone. Traditori, così.... Ma nulla vale
La sentenza, il giudizio; e la scrittura