Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/120

118
Dieci doppie vi dono,

Se aggiustar la volete in confidenza.
Rosalba. Io trovar il ripiego non saprei.
Giacinto. Rimettevi in me, signori miei.

Triticone. a due Io mi contento.
Rosalba.
Giacinto. Udite,

Ma no, voglio pensarvi.

Triticone. a due È di ragione.
Rosalba.
Triticone. Misero Triticone,

A qual passo ti guida
Un amoroso incanto?
Ahi, più non posso trattenere il pianto.

Mi cadon le lacrime
     Dal duolo terribile.
     Oibò, che vergogna!
     Mi vedono,
     M’osservano;
     Tenersi bisogna.
     Oimè il singhiozzo1,
     La tosse, la tosse.
     Non posso fiatar.
La lara, la lara,
     La lara, là là.
     Io finger vorrei,
     Ma il pianto negli occhi
     Non posso fermar.
               Mi cadon etc.

Rosalba. Signor, che avete mai?

Triticone. Eh niente, niente.
M’andò un po’ di tabacco dentro gli occhi.
Giacinto. Io l’ho trovata al fine.
Straccierem la sentenza:

  1. Nel testo: singiozzo.