Giacinto. Incominciate.
Triticone. Un tal signor Sempronio
Di casa Frangiador quondam Fabrizi,
Nell’anno mille settecento e sedici 1,
Di gennaro morì nel giorno tredici.
Restò la moglie allora,
E con essa una figlia,
Che Rosalba si chiama,
Unica prole e erede
Di tutto il patrimonio
Del sudetto 2 signor quondam Sempronio.
Rosalba. Ben bene, qui ti voglio.
Triticone. A piano, a piano 3.
Che veniremo4 al punto.
Giacinto. Andate per le corte,
Io non voglio sentir cose superflue.
Triticone. Presto, presto mi spiccio 5. Eccomi al fatto.
Il sudetto signor quondam Sempronio
Lasciò me Triticone,
Di casa Ballonar quondam Anchise,
Per tutor della figlia, unitamente
Alla moglie sudetta ch’avea nome....
Più non me l’arricordo 6.
Ma con questo che, morta
La moglie, io sol restassi
Tutor e curator della fanciulla.
Verificato è il caso.
È già morta la madre, io solo resto,
Come diceva....
Rosalba. Eh non è il punto questo,
Che abbiamo da trattar; presto alla dote.
Triticone. Ma voi m’interrompete
Troppo fuori di tempo;
- ↑ Nel testo: sedeci.
- ↑ Così sempre nel testo.
- ↑ Nel testo: Appiano appiano.
- ↑ Forma semidialettale (vegneremo).
- ↑ Nel testo: spicchio.
- ↑ Nel testo: aricordo.