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Quanto si resse sulla scena questa tragicommedia dopo la fortunata prima al Teatro di San Luca, nell’autunno del 1758 (Ed. Pitteri, vol. IX. p. 11)? Nell’Autore a chi legge sono gli elogi agli esecutori e in primo luogo alla protagonista Catterina Bresciani, già famosa Ircana nella Sposa persiana.

Quando a Parigi, in cerca di soggetti da fornire ai comici del Théatre Italien, il Goldoni cominciò a rivangare nel proprio ubertoso campo, si rammentò anche di questa sua Dalmatina. In lettera del 15 agosto 1763 all’Albergati si legge: “Ho dato a questi comici un’altra commedia scritta, che ho tratto dalla mia Dalmatina”. Lo stesso annuncio è in questi versi a Giovanni Fontana, segretario d’Ambasciata a Parigi (Componimenti diversi, Venezia, 1764, tomo II. pp. 226, 228):

                    ...or per sentire un’opera novella
                    Ho gl’Italiani comici d’intorno
                    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    
                    Di quest’opera mia tratto ho il soggetto
                    Dalla mia Dalmatina, a voi ben nota,
                    Che in Venezia produsse ottimo effetto.
                    E al nome Vinizian ligia e divota
                    La Musa mia vuol che a Parigi ancora
                    Sulle pubbliche scene onor riscuota.

Questa Dalmatina rifatta sarà con ogni probabilità l’Esclave généreuse, comédie en trois actes, en prose, ricordata nel Catalogue des pièces in coda ai Mémoires. Il Rabany (C. G., ecc., Paris-Nancy, 1896, p. 366) la cita col sottotitolo où la générosité de Camille, che non sappiamo a che fonte attinga. Elle n’a pas été jouée, aggiunge il Catalogue citato, il che non stupisce, per essere il soggetto assai poco adatto a quei comici. Se mai, n’avrebbero fatto lo strazio che fecero, secondo la Correspondance del Grimm (22 ottobre 1772), della Sposa persiana. È vero che non sappiamo quali cambiamenti vi avesse operato l’autore.

Nel carnevale del 1768 la Dalmatina si recitò nel Teatro del Collegio San Carlo di Modena, certo in qualche riduzione ad hoc (Modena a C. G. nel sec. centenario d. sua nascita, Modena, 1907, p. 240). E si continuò a rappresentare per tutto il settecento. Francesco Bartoli narra (Notizie istoriche de comici italiani, ecc. Padova, (1781), vol. I, p. 162) che nel novembre del 1774, a Cagliari, Ignazio Casanova, in compagnia di Ignazio Patriarchi, cadde colpito da apoplessia ancora “vestito degli abiti teatrali” che aveva indossato nella Dalmatina.

Di due recite a Venezia, nel 1788 (Comp. Belloni) e nel 1793 — l’anno in cui così tristemente finiva la sua gloriosa esistenza l’autore — informa la Gazz. urb. ven. (1788, 26 genn., n. 8, e 1793, p. 768). E di nuovo a Venezia si rappresenta (Comp. Perotti) il 6 marzo 1817 (Gazz. priv. di Ven.) Si recitò nella prima metà dell’800 anche a Milano (Teatri, Milano, T. II. P. II. p. 525).

La Dalmatina non fu mai eseguita — e lo notano i goldoniani dell’altra sponda — in Dalmazia. “E quella Dalmatina che il Goldoni trasse dalle Amazzoni della Du Bocage? Chi la conosce? I Dalmati del Dall’Ongaro sì, la Dalmatina no? Ma si capisce. Il lavoro è scadente” (G. Sa-