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LA DALMATINA 85
Indi decida il mondo di noi chi ha più valore,

Io cedendo un amante, tu amando un traditore.
Argenide. Mostri il tuo cor, Zandira, tenero e generoso.
Fosse così Lisauro all’amor mio pietoso!
Lisauro. (Sospirando mostra la sua agitazione.
Ibraim. Fra colei che ti sprezza, e l’altra che ti adora,
Dubiti nella scelta, e non risolvi ancora?
(a Lisauro
Marmut. Di dubitar, meschino, egli ha le ragion sue.
(ad Ibraim
Siegui l’usanza nostra; prendile tutte due.
(a Lisauro

SCENA V.

Canadir e detti.

Canadir. Ah signor, liberatemi da tanti rei timori.

Vengono tutto il giorno mercanti e compratori;
E quelli di Marocco vantano in faccia a me,
Voler la mia figliuola comprar per il suo re.1
Ibraim. Data ho a lor la parola. Mancar non fora onesto,
Quando di ritrattarla non abbiasi il pretesto.
Sarebbe una ragione dire: Altrui fu legata;
2
Argenide dal sposo fu compra e riscattata.
Della metà del prezzo far io le posso un dono,
Ma dell’altra metade dispotico non sono.
E se non ha Lisauro l’alma a pietà disposta,
Mirerà l’infelice ad un serraglio esposta.
Argenide. Misera me!
Zandira.   Può darsi alma sì cruda ed empia,
Che l’onor suo calpesti, che il dover non adempia?
Lisauro. Ah d’insultar cessate un misero infelice,

  1. Nelle edd. Pitteri e Savioli c’è l’interrogativo.
  2. Nell’ed. Zatta: Sarebbe una ragione il dir che altrui legata ecc.