Dunque o poco mi amasti, o troppo vile
Non meritasti l’amor mio.
Vachtangel. Crudele,
Hai ragion d’insultarmi, lo fui...
Tamar. T’accheta.
Veggo colà di Dadian la suora;
Fa, signor, ch’ella venga a parte anch’essa
Del comune gioir. (a Dadian
Dadian. Vieni, o germana,
Vien, che il fato per noi cangiò d’aspetto...
Ottiana. Tutto so, tutto intesi. Il tuo destino
Lieto può farti; ma di me infelice
Qual la sorte sarà? Chi sa qual legge
Preparata mi fia dalla tua sposa,
Che odiai privata e che sovrana or temo?
Tamar. Vano è il timor, se l’odio tuo fia spento.
So che sposa al Visir ti aveva eletta
L’amoroso german... Padre, il tuo regno
Di un Visire abbisogna, e di un tal grado
Vachtangel degno è per valore e fede.
Deh! per l’amor, per la bontà che avesti,
Caro padre, per me...
Bacherat. Non più. Tu a forza
Tutto vuoi ciò brami... Sì, Vachtangel
Sarà Visir. Sei tu contenta?
Tamar. Ah! quanto
Grata ti sarò mai! (a Bacherat) Dadian, rammenta
Che un Visir promettesti alla germana.
Eccolo qui d’Abchar non men sublime,
E più degno d’amor: deh! sì, il tuo core
Secondi i voti miei...
Dadian. Chi mai potrebbe
A te grazia negar? Dispon tu stessa,
Se Ottiana v’assente.
Tamar. Un segno, amica,