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504 ATTO QUINTO
D’Imerette soltanto, a solo fine

Di collocar la cara sposa in trono.
Cederà la Mingrelia. Avrete uniti
Della Giorgia l’impero. Ei prestò fede
Della figlia alle voci. Ei già ti chiama
Genero e figlio suo. Signor, che dici?
Promisi troppo a chi in sua mano ha il tutto?
Dadian. Io Re per tua cagion? Io d’Imerette
Nuovamente signor? Troppo, mia vita;
Basta la destra tua. Ma no, tal destra
Senza un trono regal sperar non lice.
Lodo la tua virtù. Grazie ti rendo
Per cotanta bontà. Di me disponi,
Disponga il padre tuo. Qual figlio al padre,
La man gli bacierò. Pace, sì pace,
Dolce premio di pace è il tuo bel volto.
Il mio regno è il tuo cor.
Tamar.   Dov’è mio padre?
(s’alza con allegrezza, e s’alza Dadian
Guardie, al mio genitor correte tosto,
Pregatelo per me che non ritardi,
Che vederlo desio. (le Guardie partono
Dadian.   Tu, mia speranza,
Tu sì pietosa a chi recotti oltraggio?
Tamar. Non parliam di tristezze. Ogni altro oggetto
Ceda il loco all’amor.
Dadian.   Fuor di me stesso
L’improvviso piacer...

SCENA IV.

Vachtangel e detti.

Vachtangel.   Chi trasse i ceppi

Dal prigionier al piè? (con alterezza