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490 ATTO QUARTO
Vachtangel.   Mi ami tu ancora,

Come un giorno m’amasti?
Tamar.   Appunto come
Pel passato t’amai, t’amo al presente.
Vachtangel. Mia tu dunque sarai?
Tamar.   Su ciò non tocca
Il risponderti a me.
Vachtangel.   Dal genitore
Posso molto sperar.
Tamar.   Speralo.
Vachtangel.   Intanto
Deh! non farmi morir.
Tamar.   Da me che brami?
Vachtangel. Un tuo sguardo vezzoso.
Tamar.   Oh quanti sguardi
Darti vorrei, se in mia balìa ciò fosse!
Vachtangel. Ma non mi ami, idol mio?
Tamar. Tu a chieder torni
Quel ch’hai chiesto e richiesto.
Vachtangel.   Ah! parmi ancora
Che non chiaro abbastanza il tuo bel labbro
Vogliami assicurar.
Tamar.   Di quel ch’io dissi,
Dirti più non saprei.
Vachtangel.   D’amore un segno
Tu non mi desti ancor.
Tamar.   Quai sono i segni
Che tu brami d’amor?
Vachtangel.   Deh! più non farmi
Disperar, per pietà. So che m’intendi;
So che onesta tu sei: ma non t’è ignoto
Come l’amante dell’amor si accerti.
Due parole amorose, un dolce sguardo,
Un soave sospiro...
Tamar.   Assai finora