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LA BELLA GIORGIANA 489
Bacherat.   T’intendo. È giusto

Ch’io premi il tuo valor, ch’io ricompensa
Doni alla tua virtude; amala e spera.
Seguite, o guardie, i passi miei; guidate
Meco i nemici prigionieri. Figlia,
Mi rivedrai pria che tramonti il sole.
Spero lieta sarai; vedrai, s’io t’amo.
( colle Guardie e coi Prigionieri

SCENA X.

Tamar e Vachtangel

Tamar. (Lieta sarei se m’accogliesse il trono.

Ma se non regna Dadian, non veggo
Con chi io possa regnar. Chi sa! Gran cose
Superate ho finor; mi sembra un sogno
Questa vita ch’io godo, e i Numi forse
M’han riserbata a grandiose imprese).
Vachtangel. Non mi degni d’un sguardo?
Tamar.   Oh Ciel! perdona
Il confuso pensier fra mille eventi
Trascurar mi faceva il mio dovere.
Vachtangel. Da te nulla si deve ad un tuo servo.
Tua bontà mi fa ardito, e in grazia i’ chiedo
Un sol favor che mi mantenga in vita.
Tamar. Chiedi e otterrai quel che accordarti io posso.
Vachtangel. Bella, sai ch’io t’adoro; altro non chiedo,
Che mi lasci sperare.
Tamar.   E chi ti vieta
Che sperar tu non possa?
Vachtangel.   Il tuo bel core,
Dimmi, è quello di pria?
Tamar.   Sì, t’assicuro,
Non ho cambiato il cor.