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LA BELLA GIORGIANA 481
Macur. Fin che in vita noi siam, si soffre e spera.

Ottiana. Che sperar? la speranza è un van conforto,
Quando siam agli estremi.
Chechaiz.   Ecco il nemico.
Ottiana. Lasciatemi ferir. (si sforza per ferirsi
Macur. No, colla fuga (le leva il ferro di mano
Procuriam di salvarci.
Ottiana.   Empio, avvilita
Veder mi vuoi?
Macur.   Venite meco.
Chechaiz.   Andiamo.
Ottiana. Non mancherammi un precipizio. Andiamo.
Macur. Sì, per nascer d vuol tanta fatica,
E la morte ci toglie in un momento. (partono

SCENA IV.

Campo colla torre armata.

Bacherat co’ suoi Soldati, alcuni de quali armati con fiaccole accese, altri armati d’archi, che combattono contro quei della torre.

Bacherat. Coraggio, amici. L’ultimo refugio

Del nemico s’abbatta in fragil torre,
Sol di legno contesta. Il ferro, il fuoco
La vittoria compisca. Arsa e distrutta
Cada la torre e i difensori arditi.
(Gl’incendiari si accostano ad attaccare il fuoco alla torre; i Soldati dall’atto si difendono, e quelli di Bacherat gettano i loro dardi.