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468 ATTO TERZO
Sotto quello d’Abchar vano è il timore;

Certi siete di gloria. All’armi, o fidi,
Alla facile impresa, alla vittoria. (partono tutti

SCENA IV.

Parte del campo di Dadian colla torre nel mezzo, sopra di cui si vedono dei soldati.

Dadian ed Ottiana e Soldati.

Dadian. Ah! che il perfido Abchar, Visir indegno,

Dal mio fianco si tolse, e collegato
Si è co’ nemici miei. Di stragi han piene
Le vicine campagne, e insultan spesso
Sin le guardie avanzate. Ah! già vicino
Il fulmine è a piombar su tutto il regno,
Sul mio capo e sul tuo.
Ottiana.   Perchè avvilirti.
Perchè mai disperar? Ti mancan forse
Forti e fidi guerrieri? Hai tu bisogno
Di condottier, 1 se dalla prima etade
Fosti sempre fra l’armi, e sei più avvezzo
A guerreggiar che a comandar sul trono? 2
Anima i tuoi soldati, a loro inspira
L’usitato valor, mostrati al campo.
Tremeranno gli audaci, e quel ribaldo
Che mancotti di fè, del suo sovrano
Non avrà cor di sostenere il guardo.
Dadian. Necessario è il cimento, e ’l cor non vile
M’anima alla difesa. Ah! quell’indegno
Seco trasse i miglior de’ miei guerrieri.
Empio, per una schiava hai tu potuto
Calpestare l’onor, la fè, le leggi
Di natura e del Ciel?

  1. Nell’ed. Zatta c’è punto interrogativo.
  2. Nell’ed. Zatta c’è punto fermo.