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466 | ATTO TERZO |
SCENA II.
Un Soldato e detti.
Di Dadian, di favellarti ha brama.
Bacherat. Venga. (parte il Soldato
Vachtangel. Che dirà mai?
Bacherat. Giusto sarebbe
Rendergli la mercè, d’aspre catene
Caricando il nemico.
Vachtangel. Ah! vedi, o Prence,
Egli è Abchar che si avanza.
Bacherat. E che pretende
Del nemico il Visir?
Vachtangel. Chi sa ch’ei pace
Non ti venga a propor?
Bacherat. L’onor dovuto
Renda al mio sangue, e poi di pace ei parli.
SCENA III.
Abchar e detti.
Ma un amico, se il brami. Un Re inumano
Merta ch’io l’abbandoni, e che la mano
Che lo pose sul trono, a terra il tragga.
Armi ho meco ed armati, e il sol torrente
Si frappon fra tue genti e i miei guerrieri.
Imponi tu che si conceda il passo
Alle schiere ch’io t’offro, e andiamo uniti
Da quel soglio a balzar re mal difeso.
Facile è la conquista; ed il partaggio