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408 ATTO QUINTO
Semiramide. Parli tu di Cambise?

Zoroastro.   Sì, di Cambise istesso,
Che il bel cuore di Nino vanta nel seno impresso.
Nino. (Temo ch’ei mi conosca). (piano a Semira
Semiramide. (Donde sì rio timore?)
(piano a Nino
Nino. (Forse da quel rimorso, che mi dilania il cuore).
(come sopra
Zoroastro. Olà, venga Nicotri, e i miei vassalli e amici
Vengano all’ara innanti ad implorar gli auspici.
Preparate all’altare le vittime già sono.
Segno al popol divoto dia delle trombe il suono.
(Suonano le trombe, Zoroastro ascende al trono; Semiramide e Nino siedono da un lato.

SCENA V.

Cleonte, Teocrate, Lisimaco, Sidone e detti.

Cleonte. Signor, freme a ragione il popolo inquieto.

Ch’ei non s’inoltri al tempio s’oppone un tuo decreto.
Sisipo colla forza tenta arrestar gli armati,
E la ragion si asconde agli animi irritati.
Zoroastro. Nel pacifico tempio l’armi introdur non giova.
Oggi esigono i Numi di religion tal prova.
Entri il popol senz’armi d’Osiride all’aspetto.
Taccia, obbedisca, ed usi al cenno mio rispetto.
Sidone. (Andiam via). (piano a Cleonte
Cleonte.   (Non temere. Vedrai a un cenno mio
Tutta la reggia in armi). (piano a Sidone
Sidone.   (Se v’è periglio, addio).
(piano a Cleonte
Zoroastro. Sedete. (Cleonte e Sidone siedono
Teocrate.   (Ah, non vorrei che da una stella, o un astro,
Fosse il nostro disegno scoperto a Zoroastro).
(piano a Lisimaco, e siede