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ZOROASTRO 403
Parti, se partir brami; son risoluta, io resto.

Nino. Senza di te, mia vita, non partirò, tel giuro.
Semiramide. Resta o parti, è lo stesso. Più del tuo amor non curo.
Nino. Parli così, spietata, perchè il cor mio non vedi.
Semiramide. (Parmi or or di vederlo, che mi si getta ai piedi). (da sè
Nino. Vuoi che a te m’abbandoni?
Semiramide.   Oh! no, signor, t’inganni.
Nino. Vuoi che di duol perisca?
Semiramide.   Ma perchè mai ti affanni?
Nino. Guidami dove brami, teco sarò, mia vita,
In ogni rio cimento, in ogni impresa ardita.
Semiramide. Vasto felice regno ti diedero gli Dei:
Avido gli altrui beni di conquistar non sei.
Nino. Ah! d’insultar trovasti barbaro stile e novo.
Semiramide. Ma perchè mai ti lagni, se i tuoi pensieri approvo?
Nino. Placati, mio tesoro.
Semiramide.   Non provocarmi a sdegno. (irritata
Nino. Non mi negar pietade.
Semiramide.   (Parmi vicino al segno). (da sè
Nino. Ah! se al pregar sei sorda, se udir non vuoi ragione,
Succeda al mio rammarico la mia disperazione.
Semiramide. (Aimè! cambia linguaggio). (da sè
Nino.   Hai di superba il vanto.
Sprezzi d’amor le note, paghi col riso il pianto.
Semiramide. Non ti curar d’un’alma ch’è follemente altera:
È inopportuno il pianto che di pietà dispera.
Nino. Se il lacrimar non giova, se la speranza è vana,
No, non trionfi e rida un’anima inumana.
Del tradimento indegno il vergognoso eccesso
Corro a svelare ardito a Zoroastro istesso. (in atto di partire
Semiramide. Ferma.
Nino.   Se amor mi nega pace e conforto al seno,
Il cor dai miei rimorsi avrò sgravato almeno.
Conosca il re tradito il complice al disegno1,

  1. Così nel testo.