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378 ATTO TERZO
Nino. Donna costante in terra non ho trovata ancora.

Nicotri. Non insultare il sesso; tutte non hanno in petto
L’orgoglio di Semira e il simulato affetto.
Nino. Anima senza fede; barbaro cuor ferino!
Nicotri. Par che per lei ti lagni.
Nino.   Piango il destin di Nino.
Nicotri. Pensa a te; e se ti cale donna trovar sincera,
Cercala in questo regno; ama costante, e spera.
Nino. Amar, sperar dovrei senza veder l’oggetto?
Nicotri. Sarai, se a te si scopre, senza pietade in petto?
Nino. Ah! pietoso anche troppo è il tenero cor mio.
Nicotri. Ah! men di te, Cambise, non son pietosa anch’io.
Nino. Sei tu forse?...
Nicotri.   T’accheta. Il grado mio ti è noto.
Nino. Non mi è il tuo grado oscuro, non m’è il tuo nome ignoto.
So che tu sei Nicotri, d’almo regal lignaggio.
So che sposar tu devi...
Nicotri.   Non sposerò un malvaggio.
Nino. Tal Zoroastro appelli?
Nicotri.   Tal chiamo un traditore
Che per la donna Assira arder vid’io d’amore.
Nino. Ah! che del par mi adiro contro quel core indegno.
Nicotri. Tanto furor ti accende?
Nino.   Pel mio signor mi sdegno.

SCENA III.

Semiramide e detti.

Semiramide. Nicotri, il re tuo sposo seco ti brama e invita;

Ma a compagnia sì amabile non ti credeva unita.
Lo conosci il garzone di grazie e virtù pieno?
Sai con chi tu favelli?
Nino.   Sì, mi conosce appieno.
Sa che io sono Cambise, ch’io son di regio sangue;