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ZOROASTRO 351

SCENA V.

Teocrate, Cleonte, Sidone, Lisimaco, Semiramide, Nino e Guardie.

Semiramide. (Va pur; se mi dai tempo d’adoperar l’ingegno,

Spero al figlio di Belo assicurato il regno). (da sè
Cleonte. (Segui la grande impresa; soccorso io ti prometto.
Scostomi dal tuo fianco per non recar sospetto).
(piano a Semiramide, e parte
Teocrate. (Voglia il Ciel che Nicotri, cui gelosia martella,
Sospetti non nutrisca per l’ospite novella;
E Zoroastro istesso, tenero per costume,
Non arda a suo dispetto di quei begli occhi al lume).
(da sè, e parte
Sidone. Semiramide illustre, se sei degli astri amica,
Apprender la bell’arte potrai senza fatica.
Farà grandi progressi il tuo spirito destro
Sotto la disciplina di un simile maestro;
Ascolta Zoroastro, e poi della lezione
Ti farò io sovente qualche ripetizione;
E in questa nobil gara spera di far portenti,
Se fia la tua bravura unita a’ miei talenti. (parte
Lisimaco. Donna, dell’imposture lascia nutrir lo stolto.
Gli astri al tuo sesso providi son l'arti di un bel volto.
Usale in tuo vantaggio, se brami esser felice:
E un uom che non è astronomo, fortuna a te predice.
(parte

SCENA VI.

Semiramide, Nino, Guardie.

Nino. Godi de’ bei presagi; anch’io vittorie illustri

Predico de’ tuoi vezzi alle bell’arti industri.
So il poter de’ tuoi sguardi, so de’ tuoi labbri il pregio,