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348 ATTO PRIMO
Questa di Battriana vergine saggia e vaga,

De’ miei vassalli è in stima e le mie luci appaga;
Fido per lei mi serbo, nè può donna straniera
Cancellar dal mio seno l’immagine primiera.

SCENA IV.

Al suono di lieti strumenti si avanzano1 Semiramide e Nino,
seguiti da Cleonte, Guardie e detti.

Semiramide. (Taci, e il tuo grado e il nome soffri celar per ora.

Nino, lo sai s’io t’amo; fidati in chi ti adora).
(piano a Nino
Nino. (Tutto soffrir m’impegno: ma se geloso io sono,
Non cimentar, Semira...) (piano a Semiramide
Semiramide. (Piano a Nino)  (O taci, o t’abbandono).
Signor, quella che miri, credo che a te sia nota:
Semiramide al mondo finor non visse ignota.
Mennone fu mio sposo; al di lui fianco unita,
Fra i rischi e le battaglie sprezzar seppi la vita;
E al re Babilonese, seguendo il sposo mio,
Accresciuto ho l’impero colle vittorie anch’io.
Spento Mennone in guerra, Belo seguir mi piacque,
Ma Belo era mortale, e a morte anch’ei soggiacque.
Nino successe al padre; venero i pregi sui,
Sono dal figlio amata, quanto dal padre io fui;
Ma mi perdoni il prence, s’io parlo francamente:
Direi quel che ora dico, s’ei fosse a me presente.
Giovane è troppo ancora, io son vedova donna:
Egli è imbelle sul trono, io son virile in gonna.
E quanto al sangue suo grata il dover mi rende,
Tanto meno l’affetto e l’ambizion m’accende.
Nino. (Perfida). (piano a Semiramide
Semiramide. (A Nino) (Ascolta, ingrato). Con onorato impegno
(a Zoroastro

  1. Nel testo: si avanza.