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ENEA NEL LAZIO 323


ATTO QUINTO.

SCENA PRIMA.

Selene e Perennio.

Selene. Quanti affanni, Perennio, e quante pene

Ti risparmiai col mio silenzio! Avresti,
Se io ti chiamava de’ miei casi a parte,
Meco pianto più volte in un sol giorno.
Perennio. Ma tormento leggier, credi, non m’era
Il non vederti e dubitar mai sempre.
Io non ardia, quando vedeati unita
Con Enea, con Lavinia, alzar lo sguardo,
Non che il passo inoltrar. Provai talvolta
Di lontano sentir, ma vecchio io sono,
Gli organi ho guasti od imperfetti almeno.
Or in brieve tu sai quel che mi accadde.